Questa poesia l'ha scritta per me mio figlio Massimo
per la Pasqua del 2015 ed è il più bel regalo che mi potesse fare !
Ed io che ritenevo scioccamente
Di non aver più nuovo da provare
Per te, vecchio canuto ed insistente
Nell’arduo tentativo di poetare
Poetare di panchine e caminetti
Rinchiuso nella stanza un tempo mia
Rimosso l’ingombro dei due letti
Ma non la persistente nostalgia
Nostalgia ascosa or tanto muove
Chi crede di sapere il fatto suo
E tanto raramente si commuove
Nemmeno per Anchise e per Enea
Pei versi da te scritti al padre tuo
Inattesa la lacrima scendea
Massimo
30-03-2015